Deve il nome alla via Nuvolone, dove, all’angolo con via Espinasse c’era il Bar Ippolita, ove si ritrovavano i fondatori, soci e sostenitori.
I colori rossonerazzurri furono adottati per accomunare interisti e milanisti sotto la stessa maglia.
La società fu una tra le migliori nel settore giovanile milanese e si conservò a lungo e con continuità a buoni livelli, anche grazie a diverse sponsorizzazioni di spessore, che in alcuni momenti ne oscurarono anche il nome originale, come spesso avviene oggi nella pallacanestro: capitava così che la squadra fosse citata solo come Nuvolone, o solo col nome dello sponsor o con entrambi abbinati. Curioso il fatto che la denominazione appaia in un caso variata a campionato in corso, come nel 1962: il 16 marzo è citata come Sanyo Nuvolone, il 16 aprile come Nuvolone Arexons.
Un aspetto particolare riguarda il campo dove giocò, nelle sue varie denominazioni, ossia il campo intitolato a Valentino Mazzola, in via degli Ailanti, che veniva normalmente citato come “Campo Nuvolone”. Giocò sempre lì, fino all’ultima partita, poi sparì insieme al campo.