Il testo dei Diari è affiancato a da contenuti e immagini di contesto e complemento (“riferimenti”). In particolare, sono riportati ampi stralci di due testimonianze “speciali”, lasciateci da due persone che hanno condiviso da vicino con il papà quelle tragiche vicende e che ne hanno voluto, come il papà, lasciarne testimonianza e ricordo: sono quelle del tenenete Sergio Quaglino e del bersagliere Luciano Scalone. Il primo ha scritto un libro di qualificata valenza memorialistica e storica, descrivendo fatti, luoghi e persone in un perfetto equilibrio tra il mito patriottico, la passione determinata dagli eventi e il succedersi di questi nel loro contesto storico-militare. Il secondo, un semplice ragazzo del Sud gettato nella tragedia, ha sentito il bisogno e realizzato il forte desiderio di raccontarne la sua partecipazione ad essa, con sincerità di sentimento e semplicità di linguaggio.
La ricerca prima e la disponibilità poi di tali elementi di riferimento storico-fattuale ha reso l’attività di trascrizione dei Diari ancora più emozionante ed ha conferito ad essi un più consistente valore memorialistico, attraverso confronti, chiarimenti e contestualizzazioni di fatti, luoghi e circostanze, oltre ad aver dato spunto ad inaspettati approfodimenti e consentito sorprendenti scoperte storiche, che altrimenti sarebbero andate perse. Almeno per me.
Su PC e tablet, il testo del diario e il contenuto delle colonne a lato sono visibili affiancate, per quanto possibile cronologicamente, mentre su smartphone, i “riferimenti” appaiono alla fine di ciascun blocco contenitore.
[NdT] indica una “Nota di Trascrizione” inserita direttamente nel testo.
Testo tratto dal diario del Ten. Sergio Quaglino
Testo tratto dal diario del bers. Luciano Scalone
Nei Diari
Rosa e Dante sono contenti di essere vicini, Dante le riassume tutto il suo passato e in poco tempo arrivarono le due. Andiamo a letto e si cerca di prendere sonno, ma, per la felicità di essere a casa, a tutti e due è impossibile dormire.
Domenica 4 agosto 1940, al mattino, tutti a prepararsi per lo sposalizio della sorella. Dante e Livio vanno alla stazione ad aspettare lo zio frate; con lui, una volta arrivato, andiamo dal parroco che già era avvisato e tutti poi si riunirono nella casetta, aspettando l’ora per avviarsi in chiesa. Livio e Luisa si sono sposati, la chiesa è piena di gente, lo zio frate, con un lungo vangelo, ci tratteneva in chiesa. Siamo al Monastero tutti contenti e ci siamo messi a tavola. Dante si tratteneva di servirsi di tutto per aspettare in ultimo e riempirsi di dolci, e così, Dante, soddisfatto di tutto, terminava il pranzo in compagnia di altri signori e diverse fotografie furono fatte. Lo zio fu accompagnato alla stazione, venne notte e dopo un pochino di cena, Rosa e Dante salutarono la sorella sposa e la sua famiglia e si avviarono alla loro casetta.
Viene mattino: Rosa e Dante si alzarono tutti pieni di sonno avendo chiacchierato per quasi tutta la notte. Dante accompagna la sorella alla stazione, dovendo lei ritornare al lavoro a Milano e Dante nelle sue poche ore libere va a salutare i parenti. Dante ritorna e al padrone di casa dice che per San Martino la sua casa sarebbe stata vuota, se l’avesse dovuta affittare ad altri. L’ora è giunta, Dante si prende il treno e va a raggiungere il suo reggimento. Un viaggio bellissimo e Dante, contento, si trova coi compagni. Scrive alla sorella e alla Gilda, che già sapeva tutto.
Il giorno 11 agosto arriva l’ordine per il reggimento di partire e il 12 mattina si parte per Bussoleno su un lungo treno dove si carica tutto, ma non si sa dove si va. Per due giorni e una notte si viaggia col treno e il giorno 13 agosto, verso sera, siamo arrivati a Gorizia, dove il treno fece manovra per fermarsi su di un binario morto e dove sostò tutta la notte. Il giorno 14 agosto mattino, di nuovo il treno si incamminava per San Daniele del Carso e lì si scaricò tutto in un pineto, dove abbiamo piazzato le tende. Subito le mie notizie alla sorella Rosa, alla Gilda e ai parenti. Sempre coraggio! Ci fanno passare per tutte le strade più brutte con quella trappola di biciclette, le solite istruzioni, alla sera fuori di pattuglia nelle vigne e anche alla ricerca dell’uva.
Il 18 agosto arriva una circolare che consente di dare una licenza breve a tutti i militari meritevoli. Dante non parlava, perché erano pochi giorni che era stato a casa: pazienza! Ebbene, senza parlare, Dante, il giorno 20 agosto, scendeva dal treno alla stazione di Milano senza sapere dove la sorella abitasse; però sapeva che stava proprio vicino alla stazione centrale ed in due domande trovava la sua abitazione in via Sammartini. La sorella non avrebbe mai immaginato la mia visita e l’improvvisata fu fatale. Subito Dante avvisava la Gilda e anche la Giuditta che già si credevano alla svelta fidanzate con Dante. Avviene che la sorella Rosa è amica della Pina, che Dante trovava con Rosa al suo arrivo. Il giorno 21 agosto, la Pina, libera da tutto, andava ancora dall’amica Rosa e passava con lei il pomeriggio. Dante si mise a chiacchierare di una cosa e dell’altra e cosa le vado a dire? «Lascio la Giuditta e mi prendo voi!» E lei, non so… come incantata: «Sì! Sì!» E così Dante, si fidanzava con Pina in presenza della sorella, contenta, sapendola una buona ragazza. La Pina teneva il suo fidanzato in Albania, ma con la sua fiducia, a bocca, assicurava Dante che ormai non c’era più nessuno per lei, fuorché me.
Piuttosto nei Balcani…
Piuttosto nei Balcani c’è qualcosa che non convince.
Infatti, verso il 7 di agosto viene in ordine improvviso di spostamento sulla frontiera jugoslava, ove potrebbe anche verificarsi la necessità di un nostro impiego bellico. Fervono immediatamente i preparativi per il trasferimento del reggimento, che dovrà effettuare il suo spostamento in ferrovia. Pochi giorni dopo a Susa un convoglio ferroviario, o meglio una tradotta, è pronta a ricevere uomini e materiali. Sono state predisposte alcune carrozze viaggiatori, molti carri bestiame e alcuni carri asolo pianale per gli automezzi. Si parte. A Torino, dove il treno fa una sosta, convengono alla stazione molti parenti e familiari dei bersaglieri per porgere loro un saluto prima che raggiungono la nuova destinazione. La tradotta prosegue il suo viaggio, fermandosi ogni tanto in qualche stazione per dare la precedenza a convogli più veloci o più importanti.
A Mestre, fuori stazione, una lunga sosta. Una signora attraversa lentamente i numerosi binari per avvicinarsi al treno. È la consorte del colonnello comandante, che è venuta a salutare non solo il marito, ma anche i bersaglieri del 4°, che seguiranno il colonnello Scognamiglio nella buona e nella cattiva sorte del reggimento.
L’estate del 1940
Per il reggimento, attendato a Villar Focchiardo, il mese di luglio trascorre in piena tranquillità, impegnato però in un intenso addestramento sulle varie forme di impiego della specialità e di amalgama in tutti i reparti tra bersaglieri di leva e richiamati. L’attività addestrativa comprende pure esercitazioni di tiri individuali e di reparto, nonché marcia in bicicletta per allenare intensamente gli uomini allo sforzo prolungato, e ciò anche se le operazioni sul fronte francese, terminate da alcuni giorni, siano già servite come breve messaggio di prova delle possibilità di impiego del reggimento, del rendimento e del grado di addestramento dei reparti, delle capacità e del valore dei singoli comandanti in determinati momenti.
La visita di Umberto II
Nel pezzo che segue, Quaglino si concede ad una ossequiante retorica. Come per altri stralci che seguiranno, ci si pone la domanda: quanto scritto rispecchia il sentire e la retorica di allora (1940) o, conservato come tale, (anche) quello di quando ha scritto il libro (1985)?
L’augusto Ospite
Una importante notizia mette qualche giorno dopo improvvisamente in fermento il reggimento: l’annuncio della imminente visita di sua altezza reale il principe di Piemonte alle truppe che hanno operato sul fronte francese e quindi anche 4o bersaglieri. Infatti il giorno seguente, una magnifica giornata di sole, tutto il reggimento è schierato in attesa dell’augusto ospite. Sono veramente splendidi questi bersaglieri, inquadrati in modo perfetto, che presentano le armi, con i loro piumetti ondeggianti alla brezza di luglio, in mezzo al verde intenso dei prati che circondano Villar Focchiardo!
Una breve sfilata di corsa ed un ridotto saggio ginnico sportivo chiudono la giornata. A sera il principe di Piemonte rimane molto volentieri a mensa con gli ufficiali del reggimento, nel modesto ristorante del posto la Giaconera, mentre sullo spiazzo antistante la fanfara dà concerto fuori ordinanza.
Approfondimenti
Bibliografia – Fonti (in revisione)
Le altre parti dei Diari
Extra
Testi collegati
Testo tratto dal libro del Ten. Sergio Quaglino
Testo tratto dal libro del Bers. Luciano Scalone
Avvertenze
Il testo dei Diari di Dante è riportato su una colonna principale, affiancata a destra da due colonne di raffronto e complemento, nelle quali sono riportati gli stralci di due testimonianze “speciali”: sono quelle lasciateci da chi ha condiviso da vicino con il papà quelle tragiche vicende: in particolare con quelle di Sergio Quaglino e di Luciano Scalone. Il primo è stato un ufficiale che ha scritto un libro di assoluta valenza memorialistica storica, descrivendo fatti, luoghi e persone coniugando in un perfetto equilibrio la passione determinata dagli eventi con il manifestarsi di questi nel loro contesto storico-militare. Il secondo un semplice ragazzo del Sud gettato nella tragedia, che ha sentito il bisogno e realizzato il forte desiderio di raccontarne la sua partecipazione, con sincerità di sentimento e semplicità di linguaggio.
La disponibilità di tali elementi di riferimento storico-fattuale ha reso l’attività di trascrizione dei Diari di Dante ancora più emozionante ed ha conferito ad essi un più consistente valore memorialistico, attraverso confronti, chiarimenti e contestualizzazioni di fatti, luoghi e circostanze.
Su PC e tablet, il testo del diario e il contenuto delle colonne a lato sono visibili affiancate, per quanto possibile cronologicamente, mentre su smartphone le note appaiono alla fine di ciascun blocco.
Nelle colonne di raffronto e complemento, il racconto di Dante è affiancato e correlato a destra anche da:
– Cronologia essenziale internazionale
– Note esplicative o a commento del testo
– Collegamenti esterni o ad altri articoli interni sullo stesso tema (Categoria “EXTRA”, per esempio)
– Immagini e mappe
Il collegamento tra il contenuto dei Diari e quello dei due testi principali di raffronto è segnalato con una nota (in apice) solo se il nesso è specifico e circostanziato, altrimenti il raffronto è lasciato alla cura ed all’interesse del lettore con l’ausilio delle date, evidenziate all’uopo in grassetto su tutti e tre i testi.
Il collegamento tra parti del contenuto del testo dei Diari ed elementi presenti nelle colonne di raffronto e complemento (comprese parte delle immagini) è segnalato da una sottolineatura. Alcuni elementi presenti nella colonna di complemento (comprese alcune altre immagini) hanno invece solo un riferimento generico con il racconto e sono quindi privi di un collegamento specifico.
[NdT] indica una “Nota di Trascrizione” inserita direttamente nel testo.
Le immagini con bordo e didascalia di color cremisi provengono dalla raccolta pesonale di Dante.
Qui di seguito sono riportati ulteriori formati utilizzati per ulteriori contenuti.